Sirmione

Sirmione
le grotte

lunedì 22 febbraio 2010

Terme

Sono affidate a una ditta privata, daccordo. Ma sono, ben più di ristoranti, negozi e alberghi, anche un bene collettivo.
Se non altro perché usano dell'acqua termale che scaturisce da un luogo pubblico.
Questo dovrebbe spingere le Terme di Sirmione a chiedersi quale impatto sul bene della collettività abbiano certe sue scelte. Vediamo in effetti in questi ultimi anni che mentre Aquaria è al centro dei progetti e delle aspettative dei dirigenti delle Terme, si procede invece a una sostanziosa riduzione dei servizi termali erogati dalle Terme Catullo.
Ma a) a quanti lavoratori dà lavoro Aquaria, e a quanti le Terme?
b) quanti turisti fruiscono di Aquaria e quanti delle Terme? E' evidentemente molto maggiore, in entrambe le questioni, il secondo termine. Ciò dovrebbe far riflettere...

mercoledì 3 febbraio 2010

abitabilità del centro storico

Esiste una compatibilità o no, tra abitabilità (residenziale) del centro storico e sua completa "turisticizzazione"?
In altri termini: un centro storico pensato (esclusivamente o prevalentemente) per i turisti è (ben) abitabile anche dai residenti?
Saremmo contenti se questa domanda venisse fatta oggetto di riflessione da parte dei sirmionesi (come lo dovrebbe essere anche da parte di qualsiasi "popolazione" di un luogo turistico).
A me sembra che, analogamente a come accade per una famiglia, o per un individuo, anche una comunità locale abbia, oltre alla giusta dimensione di "apertura all'altro", una esigenza di raccoglimento, di privacy. Ma se tutto è pensato (solo) per il turismo, tanto più in un paese come Sirmione, piccolo e circondato dall'acqua, spazi di privacy non ne possono esistere.
Non vuole essere una risposta, ma solo uno stimolo, un punto di vista limitato. Ma, credo, con qualche fondamento.